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Gli Scrittori

 

 

 

Aurelio Massidda è nato a Monserrato (Cagliari) il 4 gennaio 1942,dopo i suoi studi a Roma, in scienze dell’educazione, ha dedicato il suo insegnamento ai giovani detenuti di Casal del Marmo e alle detenute di Rebibbia. In seguito, come dirigente della Regione Lazio, ha indirizzato professionalità e competenze ai settori dell’istruzione e delle politiche sociali. Animato da un forte sentimento verso le problematiche sociali e religiose, ha partecipato a vari concorsi di Poesia e ha pubblicato “Il Dio nella misericordia” . Editrice Rogate. Roma 1982 e “Resurrezione e Riconciliazione” Editrice Ancora Milano 1986 “Canti per la Pace “Editrice Linea diretta”. Roma 1987. La presente composizione vuole dimostrare come le dinamiche amorose del "Cantico dei cantici" possano illuminare e dare significato anche a le storie D’amore moderne.

Aurelio Massidda


Fanciullo,
strappato dalla strada amica,
ho lasciato la casa dai sassi neri
per una cultura non mia.

Vecchia valigia di cartone,
corredo racimolato tra cugini,
ho imparato a lavorare,
a scrivere, a parlare...
ma non ho dimenticato la mia terra.

Riporto ogni anno la mia anima
a respirare antichi profumi,
afferrare radici sconosciute,
vivere un pò di vita.

Un'ansia nel cuore,
una nostalgia senza fine.

Da "Suggestioni dal Cantico dei Cantici":
Ti riconoscerei tra mille
perché la tua luce mi illumina.
Ti ho tatuato sul palmo della mano
perché giorno e notte
tu sia con me.

Miriam Piga

 

 

 

 

Nasce a Cagliari il 27/06/1970 Miriam Piga . A vissuto a Monserrato,dal 1970 al 1991 dopo gli studi nel 1991 si trasferisce a Verona e attualmente lavora come  operatore socio sanitario presso una casa di riposo per anziani. Amante della poesia e del romanticismo possiede una piuma dinamica che crea poesia in un succedersi di versi freschi e affascinanti; sciorina con facile spontaneità ed armonia le sue liriche quasi sentendosi preda di questi aggettivi che ne fanno la caratteristica principale del suo scrivere; l’anima della poetessa Miria Piga sembra esplicitarsi in ogni frase, suggerendo al lettore un profumo essenziale di confessione. Una poesia compatta la sua, ordita e condita di contenuti che supportano chi ne legge i versi ad adoperarsi cerebralmente con facilità nei suoi concetti, il ritmo è dolce, consistente, sinergico e mai ambiguo, costruito su scenari mai complicati pur mantenendosi corposi ma essenziali.

La prima antologia è una raccolta di 19 poesie. Tra le prime che ha scritto.” Petali tra le nuvole” nel frattempo ne ha composte oltre 400.

Un'alba

Ho preso per mano
La tua anima.
Con te, al mio fianco,
la solitudine
sarà mia complice.
Vegliera' il tuo respiro,
Rifugio della mia quiete
e la tempesta
sarà soltanto lieve melodia,
danzera' col vento
e cullera' il tuo giaciglio.
Folle risveglio
di un alba che sostera'
perpetua,
mentre la notte
dormira' sconfitta.
Scorreranno le lancette,
Il giorno calpestera'il suolo
e la sera dipingera' il rosso
con la sua cornice dorata.
Terro' stretta la tua mano
e la notte aprira' le porte
a pennelli di luce riflessa.

Marco Sini

 

 

 

Marco Sini Monserratino, Sessantacinque anni, sposato , due figli e una nipote, è stato dirigente sindacale della CGIL sarda, ricoprendo la funzione di Segretario generale della Camera del Lavoro di Cagliari dal 1985 al 1994. Segretario degli Assessori regionali alla Programmazione Sassu e Scano dal 1994 al 1999 e Direttore di Lagacoop Sardegna dal 2000 al 2006. Componente del Comitato di Sorveglianza dei Fondi Comunitari del POR Sardegna 2000-2006. Consigliere comunale di Monserrato dal 1997, dal maggio del 2006 al maggio del 2011 è stato Sindaco di Monserrato. Ha ricoperto anche la carica di Vice Presidente dell’ANCI Sardegna.

 

Libri : - “Cinque anni al Comune” (Monserrato 2006-2011) – Edizioni Grafica del Parteolla: contiene, in ordine cronologico, una raccolta dei principali avvenimenti, interventi, commenti ed atti amministrativi durante il mandato di Sindaco. Il libro contiene inoltre due allegati “storici”: uno è sulla storia delle alluvioni a Pauli e Monserrato dal 1796 fino al 2008, mentre il secondo allegato contiene i nomi dei sindaci e dei consiglieri comunali con stralci di delibere di Consiglio dal 1772 al 1925. - “Pace, Shalom, Salam- Israele Palestina, Diario di viaggio ed altre annotazioni”- Edizioni CUEC

 

                                                      Premessa

 

Quando a fine Dicembre del 2012 il mio amico Nabil mi ha proposto di partecipare a un viaggio di gruppo organizzato in Palestina, in Israele e nei Territori palestinesi sotto l’egida dell’A.N.P., Autorità Nazionale Palestinese, da fare nella primavera del 2013,  ho risposto subito di sì. 

Il si è stato confermato dopo una valutazione con mia moglie Marcella con tanto di adesione. Il viaggio è stato fissato definitivamente dal 13 al 20 maggio con un programma interessante: visita delle città e dei “Luoghi Santi” ( Cristiani ma anche Mussulmani ed Ebrei), visita di campi profughi palestinesi e incontri con le autorità civili, Sindaci ed esponenti  dell’A.N.P, e religiose, mussulmane e cristiane delle diverse confessioni. Tra i luoghi da visitare e gli incontri previsti nel programma anche la visita a Qabatya, città gemellata col Comune di Monserrato durante il mandato del sindaco Antonio Vacca, e l’incontro col suo sindaco e con il Consiglio comunale. L'incontro che avremmo a Quabatya  sarà in continuità con lo scambio avviato con la prima  visita di Vacca nel 2004,  ricambiata nel 2005  quando il sindaco della cittadina palestinese, accompagnato da una delegazione, avevano fatto visita a Monserrato.

Il desiderio di fare un viaggio in Palestina è maturato molti anni fa. Almeno dalla metà degli anni ’80 del novecento ed è da ascrivere  sia alla mia passione per la Storia del medio e del vicino oriente, sia perché in quegli anni, nella mia funzione di Segretario  della CGIL sarda prima e di quella  territoriale di Cagliari, successivamente, mi sono occupato di “solidarietà internazionale” e della prima immigrazione extracomunitaria.

Mi è capitato perciò di mettere a disposizione i locali della Camera del Lavoro di Cagliari per incontri e riunioni e di  partecipare agli incontri in Prefettura e presso il Comune di Cagliari per l’affermazione dei diritti degli immigrati.

Cisì ho incrociato gli studenti palestinesi di Cagliari, che poi sarebbero diventati medici, i più, ma anche ingegneri e altro, che, sposati con ragazze sarde, sarebbero diventati anche nostri concittadini. Ho condiviso con loro diverse iniziative: editoriali, culturali e anche di tipo sindacale quando per sostenere il loro diritto di accesso agli studi incontrai il compianto  Rettore dell’Università di Cagliari Prof. Duilio Casula, rigorosamente alle 6 del mattino in Clinica medica. Nel contempo con alcuni di loro si sono stabiliti anche rapporti di amicizia e  familiarità che è proseguita e si è consolidata nel tempo.

Il desiderio della restituzione della visita al sindaco ed alla città di Qabatya e del viaggio in Palestina era riemerso negli anni del mio mandato come sindaco di Monserrato tra il 2006 e il 2011 ma purtroppo, per diverse ragioni, ciò non è stato possibile.

L’interesse e anche l’impegno e la passione civile e politica per il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese per me ha origine in gioventù e  ha avuto inizio nel lontano 1968 quando una delegazione di Al Fatah arrivò in Sardegna, venne a Cagliari, ospite del PSIUP, fece tappa anche a Monserrato, incontrò partiti della sinistra e sindacati, associazioni culturali e partecipò a numerosi incontri pubblici, tra i quali ho ben impresso nella memoria quello al “Giardino d’Inverno” in Via Manno.

In quell’incontro, lo ricordo bene, sventammo un tentativo di provocazione fascista in chiave anti-semita di alcuni militanti di una organizzazione di estrema destra,  “L’orologio”, che si insinuò nella conferenza.

Altri momenti specifici che mi piace ricordare sono stati gli incontri all’Università con gli studenti in concomitanza con la prima intifada dei bambini e ragazzini palestinesi della fine degli anni ’80 le cui immagini trasmesse dalle televisioni contribuirono non poco, insieme a quelle di alcuni anni prima del massacro di Shabra e Chatila, a far prendere coscienza in larghe fasce dell’opinione pubblica occidentale, europea e naturalmente anche italiana, dell’esistenza di una questione palestinese non risolta.

 

Inoltre serbo ancora con emozione il ricordo dell’incontro del 1993, in concomitanza con i negoziati di Oslo, che avevamo promosso a Cagliari come CGIL CISL e UIL e CUEC, il cui presidente Mario Argiolas coordinò la conferenza cui parteciparono Ariel Shapiro, dirigente sindacale dell’Istradut israeliano e membro del Partito Socialista israeliano Mapam e Nemer Hammad, che ricopriva allora l’incarico di Ambasciatore dell’OLP in Italia. L’incontro si tenne all’Università e fu incoraggiato e partecipato dal compianto Umberto Cardia.

L’attenzione e la vicinanza con le istanze per il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese non mi ha mai impedito ne mi impedisce di avere una particolare attenzione e  sensibilità nei confronti del mondo ebraico, della sua storia  e delle sue molteplici espressioni ed anche delle dinamiche politiche, sociali e culturali interne allo Stato di Israele.

Di Israele ho sempre  parteggiato intimamente per le forze della sinistra israeliana, dal partito comunista israeliano che nel Parlamento (Knesset) ha dato storicamente una rappresentanza politica per un quarantennio ai palestinesi di Israele, alle forze ed ai partiti socialisti e laburisti. Negli anni ’80 mi compiacevo che sia il Partito Laburista israeliano sia l’OLP di Yasser Arafat facessero parte dell’Internazionale socialista e ai primi degli anni ’90 ho gioito per il buon esito dei negoziati di Oslo.

Anche oggi seguo con attenzione le espressioni storiche e culturali ebraiche che si manifestano in tutte le parti del mondo, dall’Italia agli Usa, alla Francia a Israele. Ho imparato ad apprezzare attraverso  romanzi e saggi gli scrittori israeliani Oz, Yehoshua, Grossman, i cineasti e la cinematografia, ad esempio di Amos Gitai o  Eran Riklis, che indagano e rappresentano l’interno del mondo ebraico e della stessa Israele, spesso anche nel rapporto con i palestinesi.

Si dice del “mal d’Africa” per chi è già stato una volta in Africa e aspira a ritornarci, io credo di aver avuto fin da ragazzo il “mal di Palestina” o anche il “mal di medio oriente” che mi ispira e mi costringe piacevolmente a leggere, cercare articoli, libri, saggi, a documentarmi su quel mondo, sulla sua storia, sui suoi credi religiosi, sulle tradizioni e sulla organizzazione sociale dei popoli che lo hanno abitato e di quelli che lo abitano. Ho spazi specifici di una delle mie due librerie occupati da molti libri e pubblicazioni sulla Palestina, scritti, poesie, saggi, romanzi di autori palestinesi, egiziani, algerini, israeliani che trattano di medio oriente e della sua storia, di problematiche sociali e religiose di quell’area, di ebraismo, islamismo e cristianesimo, di conflitto arabo-israeliano ecc.

Il Viaggio è stato perciò anche una occasione di verifica e di confronto sul campo delle mie conoscenze ed anche delle mie convinzioni.

Ho fatto il viaggio  con mia moglie Marcella e  con un gruppo di altre 9 persone, dotandomi di un’agenda nella quale avrei  preso appunti utili per scrivere un diario circostanziato del viaggio.

La decisione di scrivere il “diario del viaggio” nasceva dalla consapevolezza che un viaggio di questo genere non poteva essere considerato, come altri viaggi all’estero, una bella vacanza punto e basta. Ero ben consapevole che si sarebbe trattato di una profonda esperienza di vita sotto diversi aspetti: storico, culturale, politico, sociale ed anche di visualizzazione di luoghi e persone e di incontro con una realtà storica, istituzionale, politica, religiosa ed umana molto complessa e affascinante. 

Nel corso del viaggio, tappa dopo tappa ho preso molti appunti durante la giornata e a fine giornata e chi leggerà questi appunti potrà anche osservare che forse mi sono dilungato nei commenti e nelle descrizioni storiche e dei luoghi. Durante il soggiorno e la visita ho scritto di getto prendendo appunti sui luoghi, sulle persone osservate ed incontrate e sulle cose che ci dicevano o mi dicevano, comprese le descrizioni della  nostra guida Wayel Bishara.

 

Ho inoltre integrato le osservazioni visive e quanto mi veniva riferito facendo ricorso agli archivi della mia memoria e, laddove la memoria non era stata sufficiente per i dettagli, le date precise, i nomi o  numeri di alcuni fatti storici o persone, ho fatto ricorso a diversi siti internet che riportano informazioni che puntualmente richiamerò di volta in volta.

Ma , come capita, "un dolce che tira l’altro” , visitando una località, un monumento o una Chiesa o una Moschea o una Sinagoga di particolare importanza storica, culturale  e religiosa senza andare a  fondo sull'argomento sarebbe stato riduttivo.

Ci sono tantissime pubblicazioni, guide di viaggio e siti internet che parlano della Palestina e della sua storia, della Terrasanta, di Israele  e dei relativi luoghi,  itinerari e pellegrinaggi, ai quali questo mio modesto lavoro artigianale non fa certo concorrenza.

Mi auguro solo che questa pubblicazione possa essere utile per i miei figli, per  mia nipote e per i nipoti che verranno, ma anche per i miei amici e per chi vorrà leggerlo,  come un piccolo contributo di ricordo e di conoscenza di una bellissima esperienza di viaggio in una Terra, come io l’ho vista, descritta e commentata. E chissà che la sua  lettura non invogli qualcuno a progettare un viaggio analogo in quei luoghi.

Preliminarmente al racconto del viaggio ed alle valutazioni che lo accompagnano propongo una breve nota storica che inquadra la situazione odierna israelo - palestinese nella sua dimensione storica, geografica, politica, culturale e sociale.

Questa nota storica propedeutica al “diario del viaggio” è una sintesi artigianale che contiene dati storici, demografici, geografici, sociologici, accompagnati  anche da  mie valutazioni e giudizi socio politici che rimangono soggettivi e non hanno alcuna pretesa che non sia unicamente quella di offrire un piccolo  ausilio introduttivo a coloro che avranno la pazienza di leggere il Diario e le “altre annotazioni e riflessioni” che lo accompagnano. L’Introduzione e le “altre annotazioni e riflessioni” sono scritte in corsivo per distinguerle dal Diario in senso stretto.

                                                

 

                                                                               Marco Sini                                   

Gianfranco Vacca

MARIA CAU

Maria Cau  Nata a Cagliari è una poetessa e pittrice: ha scritto la sua prima poesia all'età di 8 anni; ha scritto per una una casa editrice ed è inserita in diverse antologie di testi scolastici. Inoltre, le sue poesie sono tradotte in diverse lingue. Per quanto riguarda la pittura, ha fatto collettive personali in Italia e in Europa.

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OLTRE LA SIEPE

I giardini della mia infanzia
profumavano di viole, e nei miei
giochi, senz'ali volavo con la fantasia.
C'era un piccolo ruscello
limpido e invitante, ci giocavo
dentro , e tutto era magia.
Correvo a piedi nudi sui verdi
prati , e l'aria frizzante
mi accarezzava il viso;
Intonavo canzoncine e
correvo a perdifiato ,abbracciavo
la vita e l'universo intero.
Mi avvolgeva l'aria e insieme
il suo profumo suadente,
Inebriante, innocente nel giardino
della mia infanzia tutto era perfetto;
i sogni seguivano i miei giorni,
io bambina felice e spensierata,
nei miei giochi non vedevo oltre la siepe
l'anziana donna che scriveva
del mio destino, il libro,
e un mostro cattivo non visto,
lento , lento, contava le ore del mio tempo.

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