
Monserrato perla di Sardegna
Sa passillada de Pauli
Gli Artisti
Cesare Cabras

Cesare Cabras è uno dei più grandi artisti sardi dei primi del novecento.
Egli è un pittore realista, perché nella sua pittura descrive la realtà così come è senza aggiungere nulla di suo o fantastico.
I suoi dipinti sono oli dipinti su diversi tipi di materiali: cartone, compensati, masonite, tele. Non mancano i pastelli su cartone.
I suoi soggetti preferiti sono paesaggi (la stessa terra in cui egli vive fa parte dei suoi quadri), volti femminili, sagre paesane o scene di vita vissuta.
I colori usati sono solari e le tele sono la rappresentazione minuziosa di ciò che il pittore voleva rappresentare.
E’ un artista che ha dato tanto alla sua terra. Ha ricevuto tanti premi prestigiosi ed ha partecipato a tante mostre autorevoli.

Gianni Argiolas
Gianni Argiolas è nato a Monserrato il 14 Novembre del 1947, la sua esperienza artistica si forma sotto la guida di Foiso Fois, anche se il suo maestro fu Cesare Cabras, che forse gli inculcò certe tematiche spagnole, che il Fois trasse dalle sue esperienze in Spagna e di Antonio Mura, pittore insigne, "ritrattista raffinato, xilografo tra i migliori della scuola sarda".
Espose a Roma, nel palazzo Barberini, nel febbraio del 1987, la sua Mostra antologica del cavallo, in cui la tematica equestre, tanto cara alla sua ispirazione diventa il suo cavallo di battaglia! Il cavallo finisce, con Gianni argiolas, per diventare la sua vena pittorica e scultorea.
La sua attività non si può limitare però alla tematica equestre, ci sono nudi, ritratti, chine, statue in bronzo e ceramiche che l'hanno visto protagonista in alcune opere relizzate nella fonderia artistica di Faustino Meloni ed Augusto Mascia.
Con gli anni si rafforza l'intesa con Luigi Nioi, principe dei ceramisti, insieme firmano tantissimi lavori che oggi fanno bella mostra in basiliche e monasteri.
Nella Parrocchiale di Sant'Ambrogio, a Monserrato, c'è l'altare conciliare bronzeo, fuso da Faustino Meloni e Augusto Mascia, mentre nella chiesetta filiale della B.V. di Monserrato ha elaborato il portale di bronzo, e istoriato, assieme ad Augusto Loi le pareti laterali con i pannelli che ricordano momenti di vita popolare. Decine di paesi hanno le sue opere, Furtei, Laconi, Cagliari e Sorso, per citarne alcuni. ll maestro Argiolas vive e lavora a Monserrato.
Lo studio d’arte di Via Giulio Cesare ha visto alternarsi, nel tempo, una moltitudine di allievi desiderosi di conoscere e affinare le tecniche artistiche. Quel che hanno trovato è un artista, disponibile e dotato di una profonda sensibilità.

Carlo Argiolas
.Monserrato, 1915 - Roma, 1998
Temperamento complesso, il suo modulo espressivo mutò a contatto di diverse esperienze culturali che lo spinsero ad abbandonare l'isola - e l'insegnamento di lingue, in cui non conseguì il titolo accademico - per approdare, definitivamente, nella penisola, con esiti artistici di rilievo, in virtù di un temperamento che non indulse mai a compiacimenti estetici ed edonistici.
Se Monserrato gli diede i natali, l'Urbe gli riservò quella fama che - attesa la sua aspirazione e il suo stile aristocratico - difficilmente avrebbe conseguito in Sardegna. La grande Città fece maturare la sua sensibilità artistica: si perfezionò ed approdò ad esiti pittorici nuovi e più consoni alle sue qualità innate.
Artista raffinato, di qualità, iniziò il suo tirocinio artistico sotto l'influsso del realismo - corrente seguita nell'isola ed a Monserrato da Cesare Cabras - quasi passaggio obbligato per quel periodo; la sua attenzione, non paga, si spostò decisamente. Nel 1958 abbandonò la Sardegna eseguì l'Impressionismo, in cui trasfuse, abbagliato dal cromatismo, certe tensioni forti, manifestando originalità di impianto e di colore, sconfinando - artatamente - in raffigurazioni inusuali.
Artista raffinato, comunque lo si legga, impresse nei paesaggi e nelle figure, presenti nelle prestigiose gallerie dell'Urbe, il suo magistero pittorico.
Raffaele Locci

Raccontando di Raffaele Locci rivivremo novant'anni di storia monserratina. Dagli impegni sociali a quelli politici e civili. Una vita in prima linea. Raffaele Locci è noto soprattutto come autore ed attore di commedie dialettali.
Pochi sanno che la passione di scrivere commedie in sardo è nata come necessità e la sua vasta produzione pur inserendosi nel filone comico, fa coesistere il divertimento con tematiche umane e sociali.
Già a otto anni (1924) è impegnato in piccole recite scolastiche che avevano lo scopo di guadagnare qualche moneta per i bambini poveri che non potevano permettersi nemmeno l'acquisto di una matita. Nel 1929 partecipa, con un ruolo femminile, in Sa coia e Pittanu.
Nel 1936 parte per il servizio militare che durerà nove anni: viene congedato nel 1945, e subito inizia il suo impegno civile nei Comitati Civici e l'impegno sociale con la scrittura della commedia in tre atti Nassiedda est Fastiggendi.
Questa stesura riprendeva una farsa scritta da Giovanneddu Obinu dal titolo Brabaredda Moriggendi, che vide Raffaele Locci impegnato come attore, ma il libretto andò smarrito e così un po’ a memoria e con un po’ di suo, nacque la prima commedia. La rappresentazione fu data in una sorta di teatro all'aperto, nel cortile della casa dove poi fu costruito il cinema Ideal in via Del Redentore.
Fecero seguito le commedie Sa coia e Nassiedda (1946), Nassiedda a tentu pippiu (1947), Maurilliu richiamau (1948) e Maurilliu Flebottu (1949). Gli anni '50, furono anni di grande attività: fonda e diventa Presidente del 1° gruppo Folk monserratino denominato Ennio Porrino.
In oltre 15 anni di attività la Ennio Porrino con canti e balli colleziona tantissimi successi a livello nazionale e internazionale.
Dall'esperienza politica fino ad allora maturata scrive la commedia Maurilliu candidau (1951). Nel 1952 la Ennio Porrino vince il 1° premio per il canto in occasione della Sagra del Redentore a Nuoro, mentre l'anno successivo si aggiudica il 2° premio. Nel 1954 la corale registra per la Walt Disney Production la colonna sonora del documentario Genti e Paesi.
Dal 1953 al 1958 è eletto sub - sindaco di Monserrato. Nel 1957 Raffaele Locci fonda la Pro Loco Monserrato e ne diviene Presidente. Sempre in questi anni si impegna alla fondazione del 1° nucleo regionali delle ACLI Associazione cristiane lavoratori italiani un'associazione di laici cristiani che, attraverso una rete di circoli, servizi, contribuisce da più di 60 anni a tessere i legami della società, favorendo forme di partecipazione e di democrazia.
La sezione delle ACLI diede l'opportunità alla Filodrammatica Ambrosiana di portare in scena commedie attori e attrici, mentre in ambito ecclesiale tale opportunità non era ancora prevista e le parti femminili erano interpretate da uomini mascherati.
Nel 1956 nel cortile del locale di via Del Redentore (cinema Ideal) fu rappresentata Sa cia de Pittanu, una commedia con oltre venti personaggi e fu un grandissimo successo di pubblico. Nel 1962 la corale Porrino rappresenta l'Italia in occasione della Mondial Convention of Lyon Club svoltasi a Nizza(Francia).
I quell'anno si aggiudica il 1° premio nazionale al concorso per cori classici e folkloristici svoltosi a Roma.
nta il gruppo ufficiale della Provincia di Cagliari per presenziare nelle serate di gala organizzate dalla Regione Sardegna, rappresenta l'Italia al Congresso Mondiale delle Linee Aeree.
Nel 1964 la corale rappresenta l'Italia in occasione della rassegna internazionale dei gruppi folk svoltasi a Nyons nel sud della Francia. In questi anni scrive la commedia Deu Regnu e Imperu, che riscuote grande successo di pubblico; negli anni '90 scrive: Su Bisconti e già viada unu folclori.
In questo periodo si accentua la sua attività di regista teatrale; magistrale la sua interpretazione nel ruolo di S'abogau imbrollioni nella commedia scritta da Efisio Loni, messa in scena anche di recente a novant'anni. Dal 1988 al 1993 fa parte del Consiglio particolare delle Conferenze San Vincenzo di Monserrato, Pirri e Selargius, mentre per due mandati è Presidente della San Giovanni Bosco.
Da tempo è impegnato nella raccolta di tutte le sue commedie e della necessità di creare, per ognuna di esse, un'appendice nella quale spiegare il significato di tante parole in sardo di cui si è perso il ricordo.
Racconta la difficoltà delle persone d'oggi a parlare il sardo e soprattutto capirlo. Attualmente Raffaele Locci sta curando la regia di una sua commedia che a breve vedremo messa in scena e per il futuro ha in cantiere diverse attività. Lui il vizio di sognare anche a novantatré anni non l'ha ancora perso.

Gigi Dessì
Autore fecondo, la cui produzione poetica si colloca in modo non insignificante nel panorama letterario del secondo Novecento, è apprezzato dalla critica italiana, sarda e continentale.
Nasce a Serdiana (CA) nel 1938, vive a Monserrato. Segretario e fondatore dell'Associazione Nuovi Scrittori Sardi, dal 1980 ha organizzato convegni letterari nazionali ed internazionali, curandone anche gli atti.
Non gli sono mancati riconoscimenti ufficiali con numerosi premi in Italia. Alcune sue liriche sono state tradotte in francese, spagnolo, inglese, maltese, greco.
Ha pubblicato le seguenti raccolte poetiche: Vetri frantumati (1974); L'incomprensibile uomo (1976); Dioniso e l'uomo (1978); Pressures, in inglese (New York, 1979); La pressione del tempo (1982); Finestra di trapassi (1984), raccolta che comprende tre poemetti: L'ora che sento, Movenze, Dionisio e l'uomo (già pubblicato), Tanche di memoria (1987); Suggestioni di vita (1988); Gli echi dei quel gioco (1991); Dire chi siamo (1993); Il Disegno (1998); In una valle senza gigli (2005).
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